Macchine per ceramica: fatturato a gonfie vele

Secondo i primi pre-consuntivi del Centro Studi Acimac, il giro d’affari di settore risulta in crescita del 9% e raggiunge i 2,2 miliardi di euro. Gli incentivi fiscali del piano Industry 4.0 spingono gli investimenti in Italia (+21,5%).

Continua col vento in poppa la navigazione dei costruttori di macchine per ceramica sui mercati mondiali. Secondo i dati pre-consuntivi elaborati dal Centro Studi Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica), il 2017 dovrebbe chiudersi con il fatturato di settore in ulteriore crescita di 8,8 punti percentuali, e pari a 2,205 miliardi di Euro.

Anche nei dodici mesi passati, l’export ha generato la quota maggiore dei ricavi (73,5% del totale). Le vendite oltre confine sono state pari a 1,620 miliardi di Euro, con una crescita del +4,8% sul 2016.

È però l’Italia che fa registrare la performance migliore. Complici gli incentivi fiscali del piano Industry 4.0, il fatturato domestico è cresciuto del +21,5%, raggiungendo il valore record di 585 milioni di Euro.

“Anche quest’anno, i dati raccolti dal nostro Centro Studi confermano la supremazia tecnologica e commerciale delle nostre aziende” – commenta il Presidente di Acimac, Paolo Sassi.

Difficili le previsioni per il prossimo anno. “Se i mercati internazionali stanno mostrando un interessante dinamismo specialmente legato a nuovi investimenti per la produzione delle grandi lastre ceramiche, il mercato italiano dovrebbe registrare una normalizzazione” – commenta Sassi.

Certamente il 2018 sarà all’insegna dell’innovazione. “A Tecnargilla – conclude Sassi – le nostre aziende presenteranno certamente nuove tecnologie di processo e di prodotto mostrandosi ancora una volta capaci di individuare il futuro della ceramica”.

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